Il Pd marchigiano è riuscito nella non facile impresa di creare una bufera tra gli alleati, nonostante sulla nostra regione imperversi da giorni una fastidiosa canicola da bollino nero.

Ha partorito un programma elettorale di 56 pagine, solennemente sottoscritto da ben 19 sigle e dopo nemmeno 24 ore, già si annunciano correzioni sostanziali a quella che ora è stata derubricata a semplice ‘bozza’ con qualche ‘refuso’ di troppo. Peccato che Il Movimento 5Stelle, Europa Verde e Sinistra Italiana su certi temi non sentano ragioni: ‘se si cambia crolla tutto!’. D’altronde uno schieramento così affollato è difficile da governare. E se Ricci non riesce a tenere tutti insieme sul programma, cosa succederà quando dovranno votare leggi e delibere?.

Il punto critico, com’è noto, riguarda tre temi chiave: no al banchinamento delle grandi navi al Molo Clementino, sì all’area marina protetta, sì alla riapertura della stazione marittima. Tre posizioni che, per di più, rappresentano una netta sconfessione della linea portata avanti per anni da Valeria Mancinelli, quando ancora era ‘miglior sindaco del mondo’. La guida di Ricci appare sempre più spericolata e Ancona rischia di diventare l’appendice passiva di un progetto tutto sbilanciato sull’asse pesarese, slegato dalle reali esigenze della città e del suo territorio.

A preoccupare davvero è il rischio concreto che con questo impianto si finisca per mettere il capoluogo in balia di un ambientalismo ideologico e radicale, più utile alla propaganda che allo sviluppo. In particolare, la proposta sull’area marina protetta rappresenta una follia in termini di prospettive economiche, portuali, turistiche. Non servono dogmi ecologisti per far crescere la città, ma politiche serie, pragmatiche e condivise”.

Fratelli d’Italia e la coalizione di centrodestra, al contrario, non hanno bisogno di rifare i compiti il giorno dopo. Governiamo con chiarezza e visione: difendiamo lo sviluppo del porto, il turismo sostenibile, il lavoro e le infrastrutture”. “Mentre loro cancellano, riscrivono, si dividono e si contraddicono, – conclude – noi parliamo ai cittadini con una sola voce. La stessa che, in questi anni, ha portato risultati concreti per le Marche. Loro hanno le bozze. Noi, i fatti.